Quando l’infradito incontra la mascherina, ovvero l’arte di pensare con i piedi (comodi).
Scommetto che leggendo il titolo l’amico/lettore avrà immaginato una qualche riflessione di tipo ‘politico’… invece no.
E’ oramai per il quarto anno consecutivo che l’ultimo post prima delle vacanze lo dedico al manager con l’infradito, socio a tutti gli effetti del PPC – Pensatori dai Piedi Comodi.
Ecco il Manifesto del PPC:
Che il declino del mondo occidentale sia dovuto alla scarpa classica di cuoio?
Mah, potrebbe essere!
Bene, tra poco, anche noi potremo indossare la scarpa che meglio ci aggrada.
Dimmi che scarpa indossi e ti dirò chi sei!
(…) E se hai optato per il prezioso calzare (anche scarpe da tennis, espadrillas e ballerine, sono ovviamente consentiti), entri di fatto nel club dei Pensatori dai Piedi Comodi (PPC, un acronimo non si nega a nessuno!).
Sappi che nel club ci sono personaggi del calibro di Einstein, Steve Jobs, San Francesco, Socrate, Aristotele, Seneca, Leonardo da Vinci e tanti altri.
I Pensatori dai Piedi Comodi amano la naturalezza, il contatto con il suolo, la libertà e soffrono la costrizione. Cercano nel loro piccolo di migliorare un po’ il mondo. Si sforzano di essere equilibrati, credono nell’armonia e nel rispetto.
I PPC cominciano dall’azione più piccola possibile per cambiare il mondo: camminare bene e lavorare per avere i piedi comodi (aiuta la mente e il prossimo).
Con questo piccolo, infinitesimo atto di buona volontà, apparentemente egoistico, i PPC prendono lo spunto e lo slancio per agire nel mondo.
E per un momento, sotto l’ombrellone o in un sentiero in montagna, anche tu diventerai parte di questa moltitudine.
Un gruppo di illuminati, saggi e attenti esseri umani.
(Il manager con l’infradito – luglio 2017)
Per chi volesse approfondire al primo ‘pezzo’ ne sono seguiti altri due: Filosofia dell’infradito a uso del manager (luglio 2018) e Zen per il manager con l’infradito (luglio 2019).
Quest’anno alla particolare calzatura dovremo affiancare l’oramai indispensabile mascherina, si perché il ‘maledetto’ – così ho soprannominato il coronavirus – è ancora in agguato, sempre pronto a cercare una nuova vittima da infettare.
Saranno quindi vacanze un pò strane, divise tra il relax del riposo e l’ombra del ‘maledetto’ che disturba sullo sfondo, inutile negarlo.
A questa presenza fastidiosa, si aggiungeranno anche le preoccupazioni per un rientro che si preannuncia tutt’altro che facile, un rientro dove la seconda crisi, dopo quella sanitaria cioè quella economica, sarà pronta a mordere con agghiacciante ferocia.
Ci raggiungeranno inevitabilmente anche altre idee: la scuola, il mercato, l’organizzazione, i problemi da risolvere, lo ‘smart working’, ecc.
Pensieri belli e brutti, speranze e preoccupazione arriveranno mischiate alle infinite analisi e previsioni che tanti esperti o presunti tali hanno formulato in momenti di estasi e di comprensione assoluta, novelli profeti di biblica memoria.
Beh, tranquillizzatevi!
Le previsioni sono per definizioni sbagliate!
Nessuno è ancora capace di prevedere il futuro che di solito è sempre diverso da quello atteso. Analisi e previsioni sono una lettura dei Tarocchi solo leggermente più evoluta, quindi diamo loro il peso che meritano.
Dalle fake-news, alle post-verità, ai terrapiattisti, ai no-vax, ai complottisti, il mondo non si è ancora affrancato da un’attrazione verso spiegazioni pseudo-scientifiche o fantasiose che se non fossero pericolose sarebbero assolutamente ridicole e francamente primitive.
Dalla ‘supercazzola’ del conte Mascetti alle tante idiozie che girano, il mondo è da sempre pieno di assurdità e di verità che a volte si mischiano creando un nebbia impenetrabile, e per riuscire a vedere possiamo solo aiutarci sviluppando buon modo di osservare e di pensare (mind-fitness).
Amico lettore ti svelerò un piccolo segreto, c’è una frase che ho copiato anche sul cellulare e che leggo quando tutto diventa nero o problematico: il mondo cade a pezzi da sempre, quindi rilassati!
Insomma prendiamo le cose per quello che sono e, cercando di distanziarcene, di metterle in prospettiva.
Prendiamoci invece del tempo per depurare mente e corpo dalle tante tossine fisiche e mentali accumulate in questi mesi impegnativi e difficili.
Niente webinar, niente ‘call’, ma un tempo per noi e i nostri cari, magari in posti a contatto con le bellezze naturali, soli o in compagnia.
Può aiutare la lettura di un bel libro che produca riflessioni positive e che ci aiuti a vedere il mondo da una prospettiva allargata.
Altro elemento fondamentale è un’idonea calzatura (di quelle approvate dai Pensatori dai Piedi Comodi) perché passeggiare, camminare, fa estremamente bene a corpo e spirito. Solvitur ambulando, si ‘risolve camminando’, dicevano gli antichi filosofi.
Ritrovare equilibrio è fondamentale per ricaricare le batterie e ritornare con la giusta carica di energia.
E se amiamo riflettere su noi stessi, come non ricordare le bellissime parole di Seneca?
Bisogna ogni giorno chiamare l’anima alla resa dei conti.
Così faceva Sestio: finita la giornata, una volta ritirandosi nella sua camera per il riposo della notte, egli interrogava la sua anima: “Di quale male ti sei guarito oggi? Quale vizio hai combattuto? IN CHE COSA SEI MIGLIORE?”
Vi è nulla di più bello che indagare tutta la giornata?
Quale sonno segue un simile esame di se stessi, com’è tranquillo, profondo e libero, quando lo spirito è stato lodato o avvertito quando è stato osservatore e giudice segreto dei suoi propri costumi!
Uso questo potere, e ogni giorno difendo la mia causa di fronte a me stesso.
Quando si è spenta la fiaccola e mia moglie, già abituata al mio modo di agire, tace, esamino tutta la mia giornata e misuro ciò che ho fatto e ciò che ho detto; non nascondo nulla, non transigo su nulla.
(Seneca)
Usiamo questo potere, non solo in vacanza ma sempre per sforzarci di diventare migliori. Seneca non conosceva la parola ‘kaizen’ ma certamente ne aveva colto nel profondo lo spirito e il senso!
Infradito e mascherina (prima o poi ce ne libereremo), allora e sempre avanti!
Vi auguro di cuore buona vacanze, equilibrio, tranquillità e ristoro.
Vi auguro Buona Vita. A presto.
Un caro saluto e ‘design a better world’, oggi più che mai ne abbiamo bisogno.
Massimo