BLOG

Il manager con l’infradito…

By 16 Luglio 2017 Aprile 20th, 2018 2 Comments

Il manager con l’infradito…Blog 2717

Tempo di vacanze, tempo di riposo, tempo di ricentrarsi…

Finalmente tra poco ci sarà un po’ di pace.
Anche il super manager metterà il suo infradito, una comoda t-shirt, pantaloncini corti e diventerà umano.
E lei, signor manager, riuscirà a disconnettersi?
In fin dei conti anche il cellulare, ogni tanto, ha bisogno di essere ricaricato.
Qualche giorno di stacco non può che fare bene. Aiuta a ritrovare la propria dimensione e il proprio centro.

A passeggio con l’infradito tutto assume un aspetto diverso… è proprio vero, a volte pensiamo con i piedi!
In vacanza va bene, al lavoro un po’ meno.
O forse no?

Aggiungiamo la solita definizione per i precisi:
Le infradito sono calzature estive, un tipo di cibatte costituite da una suola, prevalentemente liscia e una stringa a forma di Y, con un doppio punto di partenza, a destra e a sinistra dalla fine del tallone e l’inizio dell’arco plantare, che si ricongiunge in un unico punto situato fra l’alluce e il secondo dito: il piede viene quindi infilato nella ciabatta separando queste due dita (Wikipedia).
Secondo i medici dei piedi (podologi), le infradito non consentono una corretta posizione del piede, ma sicuramente aiutano le funzioni cerebrali.
Potremmo, per estensione, passare dalle infradito a tutta una serie di calzari più “onesti”, aperti, naturali e innovativi…

Einstein avrebbe amato l’infradito:
da ragazzo ho scoperto che l’alluce finisce sempre con fare un buco nei calzini. Quindi ho smesso di mettere i calzini (A. Einstein).
Non mettere i calzini potrebbe essere una buona mossa per diventare più creativi.
Immagino il Direttore Generale o il signor Imprenditore che entra in sala riunione con l’infradito. Strapperebbero un sorriso a tutti rompendo quello che a volte diventa un muro impenetrabile.
Ed ecco un piccolo segreto: il carisma parte dai piedi!

Anche Forrest Gump avrebbe qualcosa da dire:
Mamma dice sempre che ci sono un sacco di cose che si possono dire di una persona dalle loro scarpe. Dove stanno andando. Dove sono stati.
E cosa direbbe Forrest Gump di un sandalo infradito?
E perché Steve Jobs amava passeggiare a piedi nudi?
Curioso che durante i suoi famosi Keynote indossasse scarpe da tennis.

Scarpe, piedi ed equilibrio:
Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l’uomo non sa più riacquistare l’equilibrio (Stanislaw Jerzy Lec).

Insomma piedi e calzari la dicono lunga sul soggetto che li indossa.
La scarpa è un elemento di stile e di status che si associa spesso a una bella cravatta.
La cravatta, indossata molto spesso come un’armatura, è in realtà un laccio emostatico perché stringendo il collo, blocca l’afflusso di sangue al cervello. Sarà forse per questo che molte riunioni di persone in cravatta, producono il classico topolino?

Se pensiamo a San Francesco d’Assisi, facciamo una grande fatica a immaginarlo con scarpe di cuoio finemente lavorate a mano.

E che dire dei Romani del famoso impero?
La caliga è una calzatura militare fatta con suola pesante. Le caligae erano indossate dai soldati delle legioni romane durante il periodo repubblicano e imperiale dell’Urbe. Esse erano indossate da tutti i gradi delle legioni fino al centurione.
(…) Le calighe erano costruite con suola di cuoio e lacci legati al centro del piede e sulla parte superiore della caviglia. All’interno della suola venivano martellati dei chiodi di ferro che servivano a tre scopi: rafforzare la caliga, dare al soldato maggior trazione, permettere al soldato di usare la caliga come strumento di offesa (Wikipedia).
Ecco un nuovo strumento per il manager: la caliga… rafforzare, maggior trazione, strumento di offesa! Una strategia di marketing incredibilmente semplice e potente.
Il famoso imperatore Gaio Cesare era chiamato Caligola (“piccola caliga”) perché indossava le calighe fin da piccolo e quando divenne imperatore aggiunse ai sandali delle gemme.
Un direttore commerciale con le calighe incuterebbe rispetto!

Insomma tutta una serie di best practice cui ispirarsi.

I have a dream: anch’io, nel mio piccolo, ho fatto un sogno, ho immaginato un mondo di persone con le infradito.
Immagino Trump o la signora Merkel con le infradito.
Marchionne che entrando in sala riunione indossa oltre al solito maglione (ma è sempre lo stesso o ne ha un’intera collezione?) le infradito metallizzate con il logo “Fiat 500-60 anni Special Edition”; e l’intera commissione europea che non riuscendo a trovare un accordo sulla gestione dell’immigrazione, riesce a deliberare per indossare le infradito marca CE.

Ah come sarebbe diverso se si potessero indossare le infradito e le scarpe da tennis, sandali, ballerine, espadrillas, anche nelle occasioni ufficiali e di lavoro.
E non solo alle signore dovrebbe essere consentito, ma anche agli uomini, per parità, ovviamente.
Sarebbe un mondo diverso.
Che il declino del mondo occidentale sia dovuto alla scarpa classica di cuoio?
Mah, potrebbe essere!

Bene, tra poco, anche noi potremo indossare la scarpa che meglio ci aggrada.
Dimmi che scarpa indossi e ti dirò chi sei!

Così, tu manager con l’infradito, potrai, per qualche settimana, ritrovare il tuo equilibrio, goderti un po’ di meritato riposo, dedicarti alla famiglia e ai tuoi hobby e ritrovare un po’ di serenità, ricaricando le batterie, pronto a nuove sfide e nuovi traguardi.
E se hai optato per il prezioso calzare (anche scarpe da tennis, espadrillas e ballerine, sono ovviamente consentiti), entri di fatto nel club dei Pensatori dai Piedi Comodi (PPC, un acronimo non si nega a nessuno!).
Sappi che nel club ci sono personaggi del calibro di Einstein, Steve Jobs, San Francesco, Socrate, Aristotele, Seneca, Leonardo da Vinci e tanti altri.

I Pensatori dai Piedi Comodi amano la naturalezza, il contatto con il suolo, la libertà e soffrono la costrizione. Cercano nel loro piccolo di migliorare un po’ il mondo. Si sforzano di essere equilibrati, credono nell’armonia e nel rispetto.
I PPC cominciano dall’azione più piccola possibile per cambiare il mondo: camminare bene e lavorare per avere i piedi comodi (aiuta la mente e il prossimo).
Con questo piccolo, infinitesimo atto di buona volontà, apparentemente egoistico, i PPC prendono lo spunto e lo slancio per agire nel mondo.
E per un momento, sotto l’ombrellone o in un sentiero in montagna, anche tu diventerai parte di questa moltitudine.
Un gruppo di illuminati, saggi e attenti esseri umani.
Welcome on board!

Quando al mattino appena alzati ascoltiamo le notizie o leggiamo il giornale, ci aspettano sempre le stesse storie tristi di violenza, di guerre e di disastri. Evidentemente, neppure in epoca moderna il bene prezioso della vita è al sicuro: non riesco a ricordare un singolo notiziario che non riferisse di qualche crimine. Ormai le cattive notizie e la consapevolezza della paura e della tensione sono così pressanti che ogni essere sensibile e compassionevole deve mettere in discussione il “progresso” compiuto dal nostro mondo moderno.
Per ironia della sorte, i problemi più gravi arrivano dalle società industrialmente avanzate, dove i livelli di istruzione senza precedenti sembrano avere incrementato inquietudine e scontento. Non ci sono dubbi sui progressi compiuti collettivamente in vari settori, soprattutto nella scienza e nella tecnologia, ma l’avanzamento nel campo della conoscenza è in qualche modo insufficiente. I problemi umani di fondo rimangono. Non siamo riusciti a portare la pace né a ridurre il livello generale di sofferenza.
Questa situazione mi porta a concludere che forse c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui gestiamo le nostre vicende e che se ciò non viene risolto in tempo, potrebbe avere conseguenze disastrose per il futuro dell’uomo.
La scienza e la tecnologia hanno dato un enorme contributo allo sviluppo dell’umanità, al nostro benessere materiale e alla comprensione del mondo in cui viviamo. Tuttavia, se enfatizziamo troppo i risultati rischiamo di perdere quegli aspetti della conoscenza umana che contribuiscono allo sviluppo di una personalità onesta e altruistica.
La scienza e la tecnologia non possono sostituire gli antichi valori spirituali, in gran parte responsabili del vero progresso della civiltà mondiale così come la conosciamo oggi.
Sebbene nessuno possa negare i benefici materiali della vita moderna, dobbiamo tuttora affrontare sofferenze, paura e tensione, forse in misura maggiore rispetto al passato. E’ quindi assolutamente ragionevole tentare di raggiungere un equilibrio tra sviluppo materiale e sviluppo dei valori spirituali. Se vogliamo attuare un cambiamento forte, dobbiamo recuperare e rafforzare i nostri valori interiori.
(Dalai Lama – Conosci te stesso)

Dovremmo cogliere l’invito del Dalai Lama (un altro che indossa sandali!) e recuperare e rafforzare i nostri valori interiori.
I momenti di relax e di riposo che le vacanze consentono, possono ricentrarci e farci ritrovare l’equilibrio tra valori, obiettivi e azioni.

Tra il serio e il faceto sono quasi arrivato alla fine di questo post.
A te, caro amico/lettore, auguro un periodo di riposo, di equilibrio ritrovato, di gioia, divertimento e relax con i tuoi cari.
Ci ritroveremo qui ai primi di settembre con idee e progetti nuovi.

Ricordati: infradito, scarpe da tennis, espadrillas, sandali vari e ti sentirai parte dei Pensatori dai Piedi Comodi.
Se mai qualcuno ti dovesse fare soggezione, immaginalo con le infradito e diventerà subito molto più umano.
Provare per credere!

Ti lascio con le parole di un altro “scarpe larghe”:
 
È veramente bello battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione.
Perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa!
La vita è troppo bella per essere insignificante.
Charlie Chaplin

Osiamo dunque!
Buona vita e buone vacanze!

Design a better world …
Buona settimana
Massimo

 

    Pubblichiamo un nuovo post ogni settimana, se desideri riceverlo iscriviti:

    Nome e cognome (richiesto)

    Professione

    Indirizzo email (richiesto)

    Condividi l'articolo