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E’ successo, succede, succedera’…

By 3 Maggio 2015 Marzo 29th, 2018 No Comments

E’ successo, succede, succederà…1maggioDa qualche parte, in un momento imprecisato, prima della crisi del 2007-2008.
Azienda: AMISTAD spa

All’Executive Team – Amistad spa
Carissimi colleghi,
Riassumo i punti principali della strategia che abbiamo definito nel corso degli incontri dell’ultimo mese, per permettervi di comunicarli ai vostri collaboratori. Ho, inoltre, richiesto la convocazione straordinaria del Consiglio di Amministrazione per informalo, presentare la nostra proposta e ottenerne l’approvazione. Se tutto procederà senza intoppi, fin dal prossimo mese, potremo procedere secondo le linee guida concordate.

Scenario macroeconomico e impatto sul business
La crisi congiunturale causata dalle difficoltà del mercato finanziario, la recessione che probabilmente colpirà tutti i settori, alcune criticità strutturali del nostro business e della nostra azienda, ci obbligano a ripensare profondamente la strategia fin qui perseguita.
Il lungo periodo di crescita, in termini di sviluppo sia di fatturato sia di reddittività, sembra terminato. Diversi segnali indicano un’inversione di tendenza nella crescita dei nostri mercati di riferimento e la presenza di concorrenti sempre più aggressivi.
I risultati del primo trimestre con il fatturato in diminuzione (-5%) ci impongono di agire con rapidità prima che la situazione peggiori ulteriormente.

Aree di debolezza e criticità
Il lancio dei prodotti nuovi nell’ultimo anno non ha dato i risultati che tutti ci aspettavamo, alcuni nostri concorrenti stanno rilasciando sul mercato prodotti più velocemente, con migliori caratteristiche e a prezzi molto competitivi.
Il fatturato è ancora troppo sbilanciato a favore del mercato italiano che rappresenta, a oggi, la parte più importante delle nostre vendite.
La nostra Supply Chain che così bene ha performato nel passato, mostra qualche segnale di difficoltà soprattutto nella gestione delle tante varianti prodotto (aumento della complessità) e nell’allungamento dei tempi di consegna.
La situazione interna, come evidenziato dal rapporto prodotto dalle Human Resource, identifica un aumento dei livelli d’insoddisfazione da parte del personale, una crescente difficoltà nella gestione dei rapporti tra funzioni e un basso livello di partecipazione.

Piano Strategico – prossimi 5 anni
L’Executive Team ha sviluppato, per rispondere alla situazione sopra descritta, un nuovo piano strategico:

AREA COMMERCIALE
-attivazione immediata della ricerca di nuovi venditori per USA, Cina, Russia.
-intensificazione delle attività commerciale nei paesi europei.
-maggiore integrazione con il Marketing e il team di Sviluppo Prodotto.
-attivazione di un programma di formazione intenso per la Forza di vendita con l’obiettivo di fornire nuovi strumenti e un approccio più moderno allo sviluppo dei clienti e dei prospect.

SVILUPPO PRODOTTO
-implementazione di un nuovo processo con l’obiettivo di sviluppare prodotti che rispondano meglio alle aspettative dei clienti e potenziali tali.
-creazione di team di sviluppo prodotto composto da: Vendite, Sviluppo Prodotto, Marketing e Produzione; con l’obiettivo di avere cicli veloci di rilascio dei prodotti nuovi e di coinvolgere direttamente tutti gli attori chiave nel processo di sviluppo.
-creazione di un Innovation Team, per esplorare nuovi mercati e idee per prodotti innovativi. A questo proposito si lanceranno delle attività per ampliare la base delle persone coinvolte al fine di aumentare la produzione d’idee originali.
-vista l’importanza strategica delle attività di sviluppo prodotto e innovazione per il futuro dell’azienda, lo Sviluppo Prodotto e l’Innovation Team riporteranno direttamente all’Executive Team.

SUPPLY CHAIN
le criticità in quest’area non sono legate a problemi di capacità produttiva (utilizzo degli impianti molto basso) ma a flessibilità e rapidità che fino ad oggi sono state affrontate aumentando il livello dei magazzini con un peggioramento del livello di servizio.
Abbiamo deciso di rivedere completamente la struttura della Supply Chain e delle logiche di Make o Buy, riprogettando quello che dovrà essere l’assetto che potrà davvero garantire e realizzare le performance richieste.
Modifiche importanti saranno effettuate a livello di layout della fabbrica (organizzata per reparti) operando con logiche di flusso e sulla programmazione (legata alla vecchia logica MRP). Le decisioni d’investimento in nuove macchine e/o impianti saranno valutate non più in funzione della produttività del singolo impianto/macchina, ma in funzione di una visione generale della Supply Chain e di un aumento di produttività del sistema.

 
Le aree sopra indicate sono quelle nelle quali si concentreranno le maggiori attività; a integrazione del piano, anche la strategia di marketing dovrà essere ripensata per operare in sincronia con le vendite (nuovi mercati e nuovi clienti) e con il team di Sviluppo Prodotto, con l’obiettivo di costruire un brand che possa davvero creare un posizionamento unico per l’azienda.
La funzione Human Resource sarà rinominata PEOPLE DEVELOPMENT e modificherà profondamente il proprio modo di operare per giocare un ruolo più attivo e diverso rispetto al passato. Dovrà integrarsi con le altre parti dell’organizzazione per contribuire alla costruzione di un ambiente stimolante, motivante e dovrà rinnovare alcuni processi interni diventati oramai obsoleti.

La situazione che andremo ad affrontare richiede anche un profondo ripensamento della gestione del personale, dei compensi e alla distribuzione degli utili.
La gestione condotta fino ad oggi ci ha consentito di arrivare al momento di quello che sarà una crisi di vasta portata e che prevediamo durerà nel tempo, con una solida situazione finanziaria e una buona liquidità, i fondi così costruiti saranno utilizzati per affrontare e superare la situazione di crisi.

Vi sono quattro premesse alle difficili decisioni che intendiamo proporre al CdA e che vogliamo implementare immediatamente:

  1. a) proteggere il know-how dell’azienda, salvaguardando il patrimonio di competenze ed esperienza del nostro personale costruito in tanti anni di lavoro in un settore molto specializzato come il nostro;
  2. b) analogamente a quello che farebbe una famiglia che attraversa un periodo di ristrettezze, i sacrifici devono essere equamente distribuiti e non scaricarsi sulla fascia più debole;
  3. c) siamo convinti che il piano qui proposto, che richiede un cambiamento profondo nella conduzione dell’azienda, costruirà i pilastri fondanti di un’azienda che potrà operare con successo su mercati internazionali, in un contesto moderno e superando la concorrenza;
  4. d) il piano proposto è coerente con i valori da sempre professati in azienda e che diventeranno i valori fondanti della strategia di rilancio del brand che andremo a intraprendere.

Le seguenti decisioni avranno effetto immediato:

  1. riduzione della distribuzione degli utili a tutti gli azionisti, fino ad arrivare a zero nel caso la situazione difficile dovesse protrarsi. Anche se non è il tempo di approvazione del bilancio, riteniamo che azionisti, CdA e dipendenti debbano essere informati della strategia che vogliamo intraprendere e delle decisioni che ne conseguono.
  2. azzeramento di tutti i bonus per i dirigenti di primo e secondo livello. I bonus saranno ripristinati non appena la situazione di fatturato e di reddittività dell’azienda sarà pienamente ripristinata.
  3. compensi: l’Executive Team in linea con gli obiettivi summenzionati e con i valori dell’azienda, decide di ridursi lo stipendio del 15% e di ridurre lo stipendio dei dirigenti e quadri di secondo livello del 10%.
  4. sviluppo competenze: Al fine di attuare la nuova strategia è necessario sviluppare nuove competenze, pertanto tutte le attività di formazione e crescita del personale sono confermate e ampliate secondo quanto previsto dal piano strategico. L’Executive Team ritiene decisivo per il successo, che tutte le persone coinvolte, siano motivate, competenti e appassionate.

Quella che abbiamo proposto sarà una rivoluzione, un profondo cambiamento della nostra azienda e del nostro modo di operare. Tutti voi avete l’opportunità di partecipare a questa straordinaria avventura che ridisegnerà dal profondo la nostra organizzazione.
Abbiamo bisogno del vostro contributo, della vostra competenza e del vostro impegno per costruire insieme un futuro di crescita, di sviluppo e di sicurezza.

P.Free
CEO Amistad spa

Qualcuno ricorderà il film di Steven Spielberg, Amistad (Amicizia), nome di una goletta a due alberi negriera del XIX secolo che divenne il simbolo dell’abolizione dello schiavismo in seguito ad un ammutinamento messo in atto da schiavi africani nel luglio 1839, i quali furono catturati, processati e assolti.
Non vi è nessun parallelismo tra lo schiavismo e le aziende di oggi, fortunatamente i tempi sono molto differenti.
Vi è invece un parallelismo tra l’idea di libertà e il lavoro e tra il coraggio di fare scelte non ortodosse ma giuste. Molto spesso dimentichiamo che esistono cose giuste e cose sbagliate anche se decise nei consigli direttivi. E chi ha una posizione di responsabilità, dovrebbe essere consapevole che i soldi non sono l’unico parametro di valutazione. Certamente sono importanti per il buon funzionamento di un’azienda, anzi sono indispensabili, proprio come l’ossigeno per gli esseri umani, tuttavia come noi non viviamo solo per respirare, anche un’azienda dovrebbe avere altri obiettivi. Il profitto ha detto qualcuno, è il risultato per un lavoro ben fatto, il riconoscimento che i clienti danno all’azienda.

Abbiamo visto e vediamo, decisioni folli prese da persone che devono o giustificare la loro presenza, incassare il proprio bonus, o raggiungere gli obiettivi di carriera che si sono prefissi e se per le loro decisioni molte persone perdono il lavoro, unica fonte di sostentamento, pazienza! Essi non lo vedono come un problema, loro eseguono gli ordini…
Non è così.

I casi di cambiamenti repentini di mercato sono molto rari, più comune è la presenza di tutta una serie di segnali che indicano che la strategia va cambiata, che lo sviluppo di prodotto non funziona più, che il mercato sta arrivando a una fase di cambiamento che di solito è preceduta da una di transizione o che l’ambiente interno si sta deteriorando progressivamente. Tutti segnali che purtroppo, in molti casi, sono stati trascurati.
Se un’azienda va male, infatti, vuol dire che, o sono state prese decisioni sbagliate oppure non è stata presa nessuna decisione. Ci si adagia nella tranquilla e apparente sonnolenza dello status quo e così processi inefficaci e inefficienti sono tollerati e/o “gestiti”. Non dimentichiamo che solo chi ha la responsabilità dell’organizzazione, ha l’autorità e il potere necessari per poterli cambiare, è una precisa e fondamentale responsabilità, non delegabile.

Il 1° maggio è la festa del lavoro, e il lavoro è molto importante per tutti noi. Con e attraverso il lavoro possiamo crescere sia professionalmente sia umanamente, con esso creiamo benessere per le nostre famiglie e conseguentemente per la collettività. Attraverso il lavoro diamo il nostro contributo ed eleviamo la nostra intelligenza e creatività, o almeno così dovrebbe essere.
In questi ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo impoverimento delle condizioni economiche, interi settori industriali sono stati spazzati via, completamente eliminati, intere professionalità e competenze sono andate distrutte. Abbiamo completamente dimenticato, persi come siamo nelle varie politiche di contenimento dei costi, di ristrutturazione e di “ottimizzazione”, quanto sia importante avere persone competenti e motivate, fornitori affidabili e disponibili, e che il futuro si costruisce producendo vera innovazione, lavorando insieme.
Oggi, purtroppo, stiamo tutti un po’ peggio.
E’ nostro dovere sperare in qualcosa di meglio. Ma, solo sperare non basta, bisogna anche fare e chi ne ha il potere e l’autorità ha il dovere di dare l’esempio e di muoversi per, con coraggio, cambiare quello che va cambiato.

Buona settimana
Massimo

 

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