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Anche per il pensiero c’e’ un tempo per arare e un tempo per mietere.

By 28 Luglio 2015 Marzo 29th, 2018 No Comments

Anche per il pensiero c’e’ un tempo per arare e un tempo per mietere.32580414_mlLudwig Wittgenstein
La creatività non è solo una tecnica da applicare a qualche lavoro specifico. E’ la vita stessa.
Le onde sono espressioni del mare come ogni uomo è espressione unica e individuale di creatività assoluta.
(…) La creatività è un modo di vivere.

Lorenzo Marini

Le vacanze sono solo a un passo e magari per qualcuno sono già finite.
E’ un’occasione di stacco dalle pressioni dell’attività quotidiana, indispensabile per ricaricare le batterie, ritrovare energia, motivazione e per ricominciare con rinnovata voglia e determinazione.
Molti di noi passeranno le vacanze viaggiando da una località a un’altra, visitando luoghi e località nuove, creando occasioni d’incontri con persone nuove. Sarà, cioè, un’occasione di esplorazione:

Come diventare un esploratore del mondo – Keri Smith, Corraini Edizioni

  • GUARDA continuamente (fa attenzione anche alla terra sotto i piedi)
  • Considera ogni cosa come viva e animata
  • TUTTO è interessante. Guarda più da vicino.
  • Cambia spesso i tuoi percorsi.
  • Osserva a lungo.
  • Fa attenzione alle storie che si nascondono intorno a te.
  • Fa attenzione ai PATTERN intorno a te. Fai delle CONNESSIONI.
  • DOCUMENTA le tue scoperte (con appunti) in tanti modi diversi.
  • Fai posto a ciò che non è determinato.
  • Osserva il movimento.
  • Instaura un dialogo personale con il tuo ambiente. Parlagli.
  • Scopri l’ORIGINE delle cose.
  • Usa TUTTI i sensi nelle tue indagini

L’apertura al mondo che ci circonda diventa un’occasione di esplorazione, osservazione e raccolta d’idee, insomma di apprendimento. Tutto può essere un punto di partenza. (Keri Smith, op.cit.)

Ho aperto con una citazione di un creativo pubblicitario, Lorenzo Marini, e voglio proseguire citando un altro famoso pubblicitario:
Nell’apprendimento di ogni arte le cose importanti da imparare sono, primo, i Principi e secondo, il Metodo. Questo è vero per l’arte di produrre idee. (James Webb Young)
I viaggi e le esplorazioni sono un’occasione per riempire i nostri serbatoi di nuove idee che potremo usare in futuro: un’idea non è niente di più e niente di meno di una nuova combinazione di vecchi elementi; la capacità di usare vecchi elementi nel creare nuove combinazioni, dipende, in gran parte, dall’abilità di vedere le relazioni. (J.W. Young)
La creatività è quindi una competenza, un’abilità della mente che può essere sviluppata, accresciuta e potenziata.

Qualche anno lessi un libro affascinante scritto da una psicologa, Carol Dweck, a proposito dell’importanza del modo di pensare prevalente che abbiamo rispetto all’acquisizione di nuove capacità:

Quali sono le conseguenze del pensare che la vostra intelligenza o personalità è un qualcosa che potete sviluppare, anziché essere un tratto fisso, profondamente radicato? (Carol Dweck – Mindset). E’ un punto di vista che apre a infinite possibilità.
Secondo la psicologa americana esistono due tipi di mindset:
– mindset statico: credere che le vostre qualità siano scolpite nella pietra; (…) crea l’impellente necessità di mettervi ininterrottamente alla prova. (…) Ho visto tante persone guidate da questo unico, divorante obiettivo di dover dare prova di sé: a scuola, al lavoro, nelle relazioni personali. Ogni situazione esige la conferma della loro intelligenza, personalità, carattere.
Ogni situazione viene soppesata: ‘Ce la farò o fallirò? Farò la figura di quello intelligente o di uno stupido? Verrò accettato o rifiutato? Mi sentirò un vincente o un perdente?’
– mindset dinamico: si fonda sulla convinzione che con l’impegno le qualità di base possano essere coltivate. Sebbene le persone differiscano tra loro in mille modi – talenti e attitudini iniziali, interessi, temperamento – ognuna di esse ha la possibilità di cambiare e di crescere attraverso l’applicazione e l’esperienza.

Applicazione ed esperienza. Quello che distingue le persone non è quello che sanno in un dato momento, ma, la capacità che hanno di imparare: vogliono migliorare, sono motivate a farlo, cercano buoni istruttori, sono focalizzate e si esercitano, continuamente e con passione, in breve, sono disciplinate.
Sono i dilettanti a cercare l’ispirazione. Tutti gli altri si rimboccano le maniche e si mettono al lavoro. (Chuck Close)
Le opportunità per crescere, migliorare la nostra creatività, sono ovunque, bisogna solo saperle vedere e volerle cogliere.
Artista non è qualcosa che si fa, ma qualcosa, meglio qualcuno, che si è. Il talento è il primo requisito della professione, certo. La consapevolezza, però è il secondo. Avere coscienza di ciò che si è, di ciò che si può fare, ma più ancora di ciò che si vede e si vuole far vedere. Attenzione, coscienza non significa eccessiva coscienza. Sapere di essere vuol dire non dover avere l’urgenza di apparire. Chi sa dire “io sono”, non ha bisogno di urlarlo, anzi. Dunque, ciò che deve essere chiaro a chi voglia cimentarsi in questa professione, è che proprio di professione si tratta. E di mestiere. Artista non è una definizione di cui riempire ego e bocca, non solo almeno, ma vocazione e determinazione. Dunque, anche fatica. E gavetta, nell’accezione piena del termine, dove il successo non arriva come folgorazione dal cielo – se non in rari casi – ma come frutto di un lungo esercizio del lavoro e perfino delle relazioni. La recettività è il terzo requisito. Recettività alle critiche, agli stimoli, alle parole, alle sensazioni, alle idee, alle energie.
(Valeria Arnaldi – Consigli per aspiranti artisti)
Tutti noi creiamo la nostra personale opera d’arte: la nostra vita. Tutti noi siamo artisti.
E creiamo la nostra opera d’arte durante tutta la nostra vita.
Con fatica, impegno e passione (o almeno dovremmo).

Ritorna, quando pensiamo alle vacanze, il concetto di tempo.
Nel post del 28 luglio 2014 (Il tempo molle e il giusto ritmo) scrivevo che:
il tempo “molle” è l’incapacità di usare bene il proprio tempo e quello degli altri.
Frenesia e immobilismo sono i modi con cui la “mollezza” nella gestione del tempo si manifesta.

Possiamo decidere di dare una struttura e una forma al nostro tempo e creare occasioni di apprendimento importanti.

Ecco. Esplorazione, riflessione e apprendimento.

Puoi indicarmi qualcuno che dia giusto valore al suo tempo e alla sua giornata, e che si renda conto com’egli muoia giorno per giorno?
(…) Dunque, caro Lucilio, fa ciò che mi scrivi; fa tesoro di tutto il tempo che hai. Sarai meno schiavo del domani, se ti sarai reso padrone dell’oggi. Mentre rinviamo i nostri impegni, la vita passa. Tutto, o Lucilio, dipende dagli altri; solo il tempo è nostro. Abbiamo avuto dalla natura il possesso di questo solo bene sommamente fuggevole, ma ce lo lasciamo togliere dal primo venuto.
(Seneca)
Riprendiamoci il tempo, per noi e per i nostri cari e una volta ritornati al lavoro, per le nostre persone. E facciamo attenzione a “chi ruba il nostro tempo” e a come lo spendiamo. L’uso del tempo da un lato e le cose che facciamo in quel tempo, dall’altro, sono un bilancio tra i più importanti che dobbiamo portare in attivo: tempo speso per cose di valore!

E a proposito di tempo, voglio ringraziare i tanti amici lettori che mi seguono e che con le loro mail e le loro “condivisioni” su Linkedin, trovano il “tempo” di leggere queste piccole riflessioni, e che mi danno un continuo incoraggiamento a cercare di fare sempre meglio.
A tutti loro un mio sentito “grazie”.

Un’ultima riflessione, prendendo spunto da alcune parole di Solzenicyn:

Se volete cambiare il mondo da chi iniziate, da voi stessi o dagli altri?
Io credo che se iniziamo da noi stessi e facciamo le cose che dobbiamo fare e diventiamo le persone migliori che possiamo essere, abbiamo migliori possibilità di cambiare il mondo in meglio.
(Aleksandr Solzenicyn)

Che le vostre vacanze siano anche un “tempo per arare”, in preparazione di un ricco raccolto.

A tutti voi, un sincero augurio di “buone vacanze”.
Ci ritroviamo alla fine di agosto.
Un caro saluto

Massimo

 

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