Suonare una nuova musica. Organizzazioni e persone che pensano diverso.
Una settimana incredibile, ricca di idee, eventi, persone, passata con Bob Emiliani, arrivato dagli Stati Uniti, per condividere con noi giornate intense di lavoro, incontri ed emozioni.
Il jazz ti ricorda anche che devi far funzionare le cose insieme ad altri. E’ difficile, ma si può fare. Quando un gruppo di persone cerca di inventare qualcosa insieme è facile che nascano conflitti. Il jazz ti obbliga ad accettare le decisioni di altri: a volte ti tocca guidare, a volte seguire, ma non puoi rinunciare a nessuno dei due ruoli. E’ l’arte di negoziare le variazioni con stile. Lo scopo di ogni performance è di creare qualcosa a partire da circostanze definite: produrre insieme ed essere insieme.
(…)Se volevo improvvisare qualcosa che avesse un senso, dovevo individuare ciò che dentro di me meritava di essere condiviso con gli altri. Ma allo stesso tempo arrivai a una nuova consapevolezza degli altri, perché la mia libertà espressiva era direttamente legata a quella dei miei colleghi sul palco. Avevo qualcosa da dire, e pure loro. Più essi erano liberi, più lo ero anch’io, e viceversa. Per farci sentire dovevamo ascoltarci l’un l’altro. Con estrema attenzione. E per suonare bene dovevamo fidarci gli uni degli altri.
Naturalmente sto parlando in special modo della prospettiva di chi suona, ma il discorso vale anche per chi ascolta. Il jazz ha lo stesso valore per i musicisti e per il pubblico perché la musica, legata com’è ai sentimenti, all’unicità dell’individuo e all’improvvisare insieme, fornisce risposte ai problemi fondamentali della vita. Più è alto il livello di attenzione, maggiori sono i benefici. Come in una conversazione, il musicista si accorge quando la gente ascolta: a un ascolto ispirato corrisponde un’esecuzione ispirata.
(Wynton Marsalis – Come il jazz può cambiarti la vita)
SPEED LEADERSHIP
Due giorni con un gruppo di imprenditori e manager, in un workshop condotto da Bob, per scomporre un concetto astratto come quello della leadership.
Speed Leadership rappresenta un importante passo avanti nello studio e comprensione della leadership e nel miglioramento ed efficacia delle capacità del leader.
Questo nuovo approccio, molto pratico, scompone la leadership in un insieme di processi, superando, così, una visione obsoleta basata su modelli astratti, sulle teorie del “grande uomo” o su altri modelli di difficile applicazione pratica.
L’attivo coinvolgimento dei partecipanti unita alla loro notevole esperienza professionale e valore umano, ha creato momenti di intensa e appassionata discussione, riflessione, arricchite da un vivace scambio di idee.
L’idea di base espressa in questo libro (Speed Leadership) riflette una frustrazione che la maggior parte, se non tutti noi abbiamo dovuto sopportare. Vale a dire, il capo ci dice quanto sia importante la leadership per il successo dell’organizzazione, ma proprio il capo è un leader carente. I leader dicono anche che i processi devono essere migliorati, specialmente i vostri processi, e ciò implica che non c’è nulla nei processi di lavoro del capo che debba essere migliorato. La maggior parte dei leader si esime così dal migliorare il proprio lavoro.
Il doppio standard impiegato è evidente e irrispettoso delle persone.
(Bob Emiliani – The Back Story – Speed Leadership – post del 7/9/2015)
In un mondo che si muove alla velocità di Internet, una leadership ancorata a modelli obsoleti, rallenta l’organizzazione, produce processi difettosi, demotiva le persone e crea i presupposti per problemi futuri. E’ necessario quindi un nuovo modello di gestione delle aziende più efficace e in linea con le sfide che le aziende dovranno affrontare.
Esprimo anche per conto di Bob, un ringraziamento ai partecipanti al workshop che hanno dato un prezioso contributo alla riuscita dei lavori e con i quali abbiamo avuto la possibilità di intrattenere conversazioni di alto profilo e di estremo interesse.
I vostri commenti, suggerimenti e idee saranno fonte di successivi miglioramenti; hanno stimolato intuizioni e scambi di vedute tra me e Bob.
Abbiamo identificato prossime promettenti evoluzioni e approfondimenti, e anche sviluppi in nuove direzioni.
Credo ci sarà ancora qualcosa di nuovo…
REAL LEAN vs FAKE LEAN – LEAD Talk
Giovedì, 19 maggio, straordinario evento con circa 150 persone, per festeggiare i “primi dieci anni di kaizen” di Cielo e Terra, nella sede dell’azienda a Montorso Vicentino.
L’azienda ha aperto le porte agli ospiti esterni, organizzando l’evento all’interno dello stabilimento, in un’area allestita meravigliosamente e consentendo a tutti i dipendenti degli uffici e della fabbrica di poter partecipare.
Da dieci anni la cantina vicentina Cielo e Terra applica con successo i principi della Lean Management, una scelta ambiziosa in linea con la sensibilità e la dinamicità che hanno contraddistinto la famiglia Cielo fin dalle origini, quando nel 1908 venne fondata la cantina vinicola Cielo e Terra in una piccola tenuta di Montorso Vicentino. Cielo e Terra è stata la prima azienda vinicola in Italia ad intraprendere il percorso Lean con un approccio al miglioramento continuo, ottenendo risultati importanti in termini di incremento della produttività, perfezionamento della qualità dei prodotti e progresso dell’ambiente di lavoro.
(dal Comunicato Stampa del 10 maggio)
Luca Cielo, Direttore Generale di Cielo e Terra, ha raccontato la storia dell’azienda, la strategia che ha consentito all’azienda di crescere con continuità, espandersi e rafforzare il posizionamento sui mercati esteri, migliorare le performance aziendali e ha sottolineato i valori che contraddistinguono un’azienda dove le persone giocano un ruolo centrale.
Giampietro Povolo, Finance & Operations Manager di Cielo e Terra, ha ripercorso le principali attività svolte e i risultati operativi ottenuti dall’azienda in tanti anni di lavoro costante e di impegno fattivo.
Così, Miglioramento Continuo e Rispetto per le Persone sono diventati i due cardini di un processo iniziato dieci anni fa e che ha completamente trasformato l’azienda, a supporto di una strategia studiata per cambiare il modello di business.
Luca Cielo e Giampietro Povolo non hanno solo parlato di successi e risultati, ma anche delle difficoltà che hanno, nel corso del tempo, dovuto superare e gestire, offrendo ai partecipanti un racconto reale e concreto del cambiamento profondo realizzato dall’azienda.
Altra figura importante dell’evento, sono state le persone di Cielo e Terra, che con passione e dedizione hanno dato un contributo fondamentale al successo dell’azienda.
Cielo e Terra ha così dimostrato nei fatti e nei … numeri, che è possibile creare un certo tipo di azienda, caratterizzato da un ambiente attento al business ma anche ai valori, alle persone, all’ambiente e alla comunità.
Iniziative di solidarietà, attenzione all’uso sostenibile delle risorse e dell’ambiente (interno e esterno), cura delle persone, sviluppo del business, creano così un insieme di elementi che si supportano e si sostengono l’un con l’altro, rappresentando un modo di fare impresa che non prescinde da certi valori ma che invece li ben rappresenta nella conduzione dell’azienda.
L’originale e autorevole intervento di Bob Emiliani ha illuminato aspetti della “lean”, da troppo tempo e da troppi cosiddetti esperti, trascurati e hanno segnato un momento di particolare riflessione sulle cause di tanti fallimenti dell’applicazione lean e sugli elementi necessari perché un tale cambiamento possa avere successo.
Condividiamo l’idea che una certa “lean”, oramai diventata commerciale e autoreferenziale, è finita, la sua inefficacia – anche se tenuta nascosta – è evidente.
E’ una “lean” che ha fatto e può fare ancora danni e dalla quale vogliamo stare alla larga.
Insomma un pomeriggio ricco di spunti, di riflessioni e di idee, per costruire percorsi possibili di crescita e di sviluppo.
Se dovessi usare qualche aggettivo per descrivere Speed Leadership e l’evento di Montorso, userei emozione, partecipazione, intensità, idee, creatività e persone…
Un nota personale
Devo esprimere un particolare apprezzamento personale a Bob Emiliani, per la disponibilità, l’attenzione, la sensibilità e l’impegno che ha espresso in tutte queste attività che si sono succedute con ritmi intensi.
Apprezzo di Bob, oltre che la grande umanità e intelligenza, la capacità di pensare in modo nuovo, rigoroso e profondo, doti che non sempre hanno il riconoscimento del mondo ufficiale, perché rappresentano possibili minacce allo status quo.
Ci accomuna il desiderio di dare il nostro piccolo contributo a migliorare il mondo.
Grazie Bob per tutto! Keep it going!
Pensare diverso
Un’azienda, come un’orchestra jazz, deve coordinare gli sforzi di molti affinché la musica prodotta sia di qualità e questo richiede:
Rispetto e fiducia: ecco quello che ci insegna il jazz. Nei migliori musicisti si sente il rispetto che hanno per le capacità di ognuno; dopotutto, se si esclude la sezione ritmica, i musicisti passano più tempo ad ascoltare che a suonare. E, compresa la sezione ritmica, si vede la fiducia che nutrono l’uno per l’altro da come si adattano di continuo in risposta a ciò che uno di loro ha appena creato.(Wynton Marsalis – opera citata)
Competere in tempi difficili come gli attuali richiede la capacità di agire e di pensare diverso:
La creatività non te la devi guadagnare, ce l’hai da quando sei nato. Tutto quello che devi fare è riconoscerla e darle libero sfogo. Ogni essere umano sulla terra ha ricevuto il dono di creare, e quella creatività si manifesta in miliardi di modi. Non ci sono leggi o regole. La creatività è sregolata. Come un sogno, non puoi decidere quale avere. Puoi solo scegliere quale parte del sogno raccontare.(Wynton Marsalis – opera citata)
I manager, gli imprenditori che abbiamo incontrato – il workshop Speed Leadership – e le persone di Cielo e Terra con i loro management, hanno deciso di raccontare la loro parte di sogno. Perché una grande azienda parte proprio dal sogno che accomuna tutti.
Ma c’è anche una lezione personale per chi ha l’enorme responsabilità di guidare un’azienda:
Gli sbagli sono utili per stabilire una relazione dinamica con te stesso. Quando ti rialzi da una batosta colossale o da un errore di calcolo di dimensioni imbarazzanti, maturi lo spessore epidermico necessario per proporre ad altri le tue creazioni. E impari dall’esperienza pratica la differenza tra la teoria e i fatti. Il rispetto per la tua propria creatività – ciò che sei in grado di fare e gli strumenti che hai in mano – è il primo passo verso la crescita inarrestabile della produttività personale. (Wynton Marsalis – opera citata)
I migliori musicisti sanno che la musica non ha niente a che fare con le “scuole”. Come dice mio padre: “C’è solo una scuola, la scuola del ‘sai suonare?’”. Ed è composta da individui che onestamente possono rispondere di sì a questa domanda.(Wynton Marsalis – opera citata)
Abbiamo visto manager, imprenditori e persone che “sanno suonare”.
Per “imparare a suonare” con successo bisogna ritornare a concentrarsi sulle cose che contano, impegnarsi, imparare e migliorare. Altre musiche o scuole producono solo suoni striduli.
Un post insolitamente lungo, ma è andata così, un momento per condividere emozioni intense e pensieri di una settimana incredibile.
Allora lui disse: “Che cosa vuoi di più? Perché cerchi di fingere di essere quel che sei? Sii quello che sei.” Questa fu per me una delle lezioni più decisive sulla creatività. Essere te stesso, valorizzare le tue proprie idee, dar vita ai tuoi propri sogni. (Wynton Marsalis – opera citata)
Sognate, suonate e … design a better world!
Keep it going!
Buona settimana
Massimo