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Stringi le viti di tanto in tanto.

By 1 Marzo 2015 Marzo 29th, 2018 No Comments

Stringi le viti di tanto in tanto.IKEAStringi le viti di tanto in tanto.
Conserva la brugola che trovi in ogni confezione dei mobili IKEA.
Usala di tanto in tanto per garantire al tuo mobile stabilità e solidità.
(da un cartellone IKEA).

Una curiosa metafora per la mente e lo spirito … 

Segui la vena
Segui la vena: stimolare la creatività dei bambini aiuta a farli crescere liberi di essere creativi. (scritta all’interno del centro IKEA).
Non è solo la creatività dei bambini che dobbiamo stimolare, ma anche la nostra e quella dei nostri collaboratori.

(…)Con i materiali adatti e tanto spazio e tempo, è un grande divertimento sognare e realizzare le proprie idee. (...)
Materiali, spazio e tempo: proprio quello che serve e che non c’è in molte organizzazioni. Spazi adeguati dove si possano generare idee e naturalmente il tempo per farlo.
Vi è anche una dimensione personale di questi tre elementi e l’idea di riuscire a ricavare un po’ di tempo, un piccolo spazio e usare qualche semplice materiale (carta, pennarelli, matite) per incoraggiare, stimolare e sperimentare la nostra creatività, può aumentare la nostra efficacia nell’usare il nostro cervello. Sì, avete letto bene, non il pc o il tablet, ma la vecchia carta e matita. Strano, no?
Ma c’è anche un elemento di progettualità (sognare) e di azione (realizzare). Non vi può essere creatività senza un “fare” e sognare e realizzare sono, appunto, un “fare concreto”.

(…)Rilassandosi di tanto in tanto nuove idee affollano la mente del bambino e riaccendono la creatività.
Prendersi uno spazio (e il tempo) per pensare, lasciar depositare le idee mentre il nostro cervello, a livello inconscio, le rielabora, è una parte fondamentale del processo creativo. Quando si sta riflettendo su un problema o un progetto e le idee non vengono, può essere un’ottima idea interrompere e distrarsi.
Seguire la vena vuol dire anche coltivare degli interessi, per accumulare del materiale che potremo impiegare in seguito, nello sviluppo delle nostre idee.
E come non notare che abbiamo delle organizzazioni che non consentono la libertà di essere creativi?

Organizzare
Organizza con stile.
(scritta all’interno del centro IKEA)

(…)L’organizzazione è ciò che rende le sostanze atte a vivere”, dice Littrè. Noi aggiungeremo che le rende atte a vivere e ad agire nell’armonia (dal greco organon, armonia).(…)
(…)L’organizzazione è dunque un giusto mezzo, una posizione di equilibrio, che va rimessa continuamente in questione, tra la permanente necessità d’un ordine rigoroso, logico, razionale e l’anarchia, l’improvvisazione, l’assenza totale di previsione.(…)
(R.Caude – Organizzare e organizzarsi)
Un equilibrio che sia dinamico e non statico vuol dire movimento continuo ma effettuato in modo armonico. E’ il processo di cambiamento secondo la filosofia orientale. Sono alla continua ricerca della realizzazione di queste due dimensioni del vivere: equilibrio e armonia.
Per organizzare e organizzarsi è necessario un metodo (dal greco META: attraverso, e ODOS: la via) che, dovremmo saper usare bene, e che dovremmo continuamente affinare.

Il primo strumento dell’organizzatore è il suo cervello (R.Caude) e anche i nostri pensieri dovrebbero essere organizzati per poter pensare chiaramente.
(…)L’arte di analizzare criticamente.
L’atteggiamento critico, o “interrogativo”, è semplice, ideato e messo a punto dal retore romano Quintiliano, esso consiste nell’analisi di un compito, di un lavoro qualunque, allo scopo di semplificarli, di migliorarli, o, caso estremo, di sopprimerli.
Questo atteggiamento consiste dunque nel porsi, prima di ciascuna fase di un’attività, le dieci domande seguenti: CHI e PERCHE’; CHE COSA e PERCHE’; DOVE e PERCHE’, QUANDO e PERCHE’; COME e PERCHE’: questi due ultimi interrogativi sono di gran lunga più importanti e vanno posti solo quando si è potuto rispondere in modo soddisfacente alle domande precedenti. Si tratta infatti di questioni relative ai mezzi impiegati, ai metodi usati, ai processi sperimentati.
(R.Caude – Organizzare e organizzarsi)
L’arte di pensare bene, in modo efficace, diventerà sempre più importante in un mondo complesso come l’attuale e dovremmo dedicare il tempo necessario ad apprenderla e ad affinarla.

Il design Il design bello e funzionale in IKEA è per tutti. (scritta all’interno del centro IKEA)
Il design è la prossima frontiera dell’innovazione, ossia il Business Design: il business può e dovrebbe essere progettato come si pensano i prodotti, con un processo che assomiglia a quello del design ed è un processo che dovrebbe essere aperto a tutti.

Onde
Cavalca l’onda. (scritta all’interno del centro IKEA)
La vita è un po’ come un’onda che ti trascina e ti trasporta… Poi, però, raggiunge la riva e… sembra morta! Invece no: si rinnova! Arriva un’altra onda ancora! E ancora…! (Vasco Rossi)

Migliorare
Aiutaci a migliorare. (scritta all’interno del centro IKEA)
Continuare a migliorare è un principio fondamentale, il motore del cambiamento e dell’innovazione e ha molto a che fare con la nostra crescita personale e della nostra organizzazione. I giapponesi hanno una parola per questo principio fondamentale: kaizen.

(…)Cosa pensi del nostro negozio?
Poiché un negozio non esisterebbe senza clienti, la soddisfazione di questi ultimi e la loro percezione sono fondamentali. E’ un concetto elementare ma spesso dimenticato.

(…)Ci piacerebbe sapere quello che secondo te funziona e quello che potremmo fare meglio. I tuoi commenti e i tuoi suggerimenti sono preziosi: ci aiutano a migliorare.
Il miglioramento definito in modo molto sintetico ma anche molto efficace.

(…)Grazie! Sei lettere che fanno tutta la differenza.

Le possibilità per pensare diverso sono dappertutto, bisogna solo riuscire a coglierle e soprattutto a vederle. Mi sono molto divertito nel trovare le analogie tra i concetti espressi da IKEA e alcuni principi base che ritengo fondamentali. Peraltro bisogna anche riconoscere che IKEA è stata innovativa e che il centro che ho visitato era davvero ben organizzato. La mia intenzione non è di fare un’apologia del produttore svedese ma solo di “stringere le viti” perché altrimenti non avremmo né stabilità né solidità siano esse operative, organizzative e soprattutto mentali.
Fermatevi un attimo e … stringete le viti.

Buona settimana

Massimo

 

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