Le lampadine non sono state inventate esplorando candele.Creatività…ne abbiamo davvero bisogno per trovare nuove soluzioni a problemi vecchi e per affrontare in modo originale le sfide che continuamente sorgono in questi tempi perturbati, complessi e difficili.
Con riferimento alle aziende abbiamo già scritto di quali potrebbero essere i processi da mettere in atto per rispondere alla necessità di innovare (far nuovo) e di cambiamento che continuamente sono richieste alle organizzazioni per mantenere una posizione di rilevanza e rispondere in modo efficace ed efficiente alle esigenze sempre più pressanti dei clienti e del mercato. Qui oggi, vogliamo riflettere sulla creatività a livello personale, su alcuni modi per poterla aumentare e sviluppare.
Per la soluzione dei problemi le scienze utilizzano fondamentalmente lo stesso metodo, quello usato dal comune buon senso: il metodo del tentativo e dell’errore. Detto più precisamente: è il metodo consistente del proporre tentativi di soluzione del nostro problema, e nell’eliminare le soluzioni false come erronee. Questo metodo presuppone che noi lavoriamo con un gran numero di tentativi di soluzioni. Una soluzione dopo l’altra viene messa alla prova ed eliminata. (Karl Popper)
Quindi, per trovare soluzioni valide dobbiamo lavorare con “un gran numero di tentativi di soluzioni” e qui entra in gioco la creatività.
Creatività: capacità della mente che si traduce nella produzione di innovazione nei processi di conoscenza e di dominio del mondo oggettuale. Affinché un’innovazione venga designata come creativa, o venga attribuita a creatività, occorre che sia consensualmente apprezzata come un salto di qualità rispetto allo stato precedente del sapere e/o della tecnica. Creativi sono dunque in pratica, e più concretamente, tutti i processi intellettuali che comportano l’introduzione di nuove concezioni e soluzioni: queste possono consistere, nei casi più tipici e marcati, in rivoluzionari punti di vista filosofici e scientifici, o nell’invenzione di nuovi apparati tecnici atti a raggiungere i risultati desiderati (Treccani).
La creatività è una capacità della mente e contrariamente a quello che comunemente si pensa, essa può essere sviluppata e ampliata. Esistono metodi e buone pratiche che con disciplina si possono adottare per imparare a essere più creativi.
Una soluzione si definisce creativa se è un salto di qualità rispetto alla condizione di partenza, per essere creativi dobbiamo sviluppare nuove concezioni e nuove soluzioni. Quando la creatività si traduce nella produzione di oggetti/servizi nuovi per il mercato si definisce innovazione. La creatività è il processo che ti porta ad avere idee originali e di valore, il prodotto/servizio innovativo, il risultato.
Siamo creativi, dicevamo, quando affrontiamo i problemi sviluppando idee nuove, originali. La soluzione sta a un livello diverso rispetto al problema e rappresenta un modo nuovo di analizzarlo e di vederlo. Non si possono risolvere i problemi con lo stesso modo di pensare che li ha creati, diceva Einstein, ossia dobbiamo sviluppare nuovi schemi o modelli mentali di analisi, ristrutturando la realtà osservandola da diversi punti di vista. Una buona osservazione dovrebbe partire sempre dal porsi domande stimolanti, cercando le risposte sul campo e non basandosi sulle proprie convinzioni e assunzioni (pre-giudizi).
Il creativo, nella fase di generazione di nuove possibilità, utilizza il pensiero divergente che deve essere fluido (grande numero di idee), flessibile (genera vari tipi o categorie di idee) e originale (idee nuove, diverse e originali). Alla fase creativa segue, poi l’analisi delle soluzioni, delle idee utilizzando il pensiero convergente, che vaglia (analisi delle idee sulla base di criteri definiti), seleziona (colloca le idee in categorie o gruppi secondo uno schema) e definisce le priorità (dispone le possibili proposte secondo l’ordine di importanza).
Possiamo imparare a essere e diventare più creativi e sviluppare così il nostro potenziale di creatività. Tutti abbiamo questa capacità, magari non la esercitiamo o non la usiamo, ma è in noi e possiamo svilupparla. Pensiamo ai bambini, hanno una straordinaria capacità creativa di giocare con oggetti comuni e di costruirci meravigliose storie, di porre continuamente domande (perché!) e di disegnare qualunque cosa, in modo semplice e spontaneo. La scuola prima e il lavoro dopo, riescono a farci perdere queste capacità che però possiamo recuperare.
Coltivare l’immaginazione attraverso buone letture, buona musica, buoni film e l’arte, può contribuire ad arricchire le nostre capacità d’immaginazione e di osservazione. Visitare nuovi posti, nuove città, può arricchire il nostro serbatoio personale di sensazioni, idee, concetti che saranno poi collegati in modi nuovi, originali, costituendo la materia prima delle nostre idee. Incontrare nuove persone interessanti con le quali intrecciare dialoghi stimolanti su argomenti che ci interessano e appassionano è un ulteriore attività che possiamo sviluppare con facilità.
Utilizzare un taccuino sul quale registrare idee, sensazioni, frasi o qualunque altro elemento ci colpisca, è un’ottima abitudine da coltivare. Tutti i grandi artisti e creativi e anche scienziati (si pensi a Edison o Darwin) hanno utilizzato questa semplice tecnica, di scrivere e annotare in un taccuino idee o pensieri che li colpivano. Il tutto potrebbe poi essere anche arricchito da disegni e schizzi che non devono avere la caratteristica di essere belli, ma semplicemente di rappresentare un’idea, un concetto, ossia uno strumento per pensare.
Se tutti facessimo le cose che siamo realmente capaci i fare, stupiremmo completamente noi stessi, sosteneva Edison, ed è proprio così, vi è un’infinità di cose che possiamo fare a costo zero per sviluppare il nostro potenziale creativo.
Quasi certamente continueremo a diventare sempre meno creativi a meno che non facciamo qualcosa deliberatamente al fine di conservare e sviluppare il nostro talento congenito.
… perdiamo ciò che non sfruttiamo: questo assioma si riferisce al cervello oltre che ai muscoli. (Osborn)
Il segreto della creatività non sta nelle soluzioni o nell’impiego di tecniche o schemi complessi, ma nel processo che applichiamo nella nostra mente.
La creatività richiede il coraggio di abbandonare le certezze (E.Fromm) per cercare e esplorare nuove strade. Come qualcuno ha detto, l’apertura mentale non è una frattura del cranio, ma un’abitudine che va perseguita con costanza, un modo di vedere il mondo che prima di tutto è consapevole del fatto che ognuno di noi ha credenze, assunzioni e ipotesi sul mondo che molte volte ci impediscono di vedere le cose in modo nuovo: Non vediamo le cose come sono. Vediamo le cose come noi siamo (A. Nin).
La creatività richiede il FARE, appunto creare qualcosa di nuovo, è solo nel processo di costruire e di fare che diamo vita alla nuova idea, sia essa un concetto o un artefatto:
Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.
(San Francesco)
Lavorate per sviluppare il vostro potenziale creativo, immaginate, create, sognate.
Siate quindi artisti, nel vostro lavoro ma e soprattutto nella vostra vita.
Buona settimana.
Massimo