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Il miglior modo per prevedere il futuro è inventarlo.

By 8 Settembre 2014 Marzo 29th, 2018 No Comments

“Il miglior modo per prevedere il futuro è inventarlo.” (Alan Kay, ingegnere capo Apple). Nuovi modelli di management, creatività e innovazione.pixar

Il punto è che qui valorizziamo l’espressione della personalità di ciascuno. Di solito questo colpisce molto i visitatori, i quali sovente mi confessano di provare una sorta di rimpianto, come se nella loro vita lavorativa mancasse qualcosa: un’energia palpabile, un senso di collaborazione, di totale creatività e – passatemi la banalità – di possibilità. (Ed Catmull – Verso la creatività e oltre)

E’ da qualche giorno in libreria il libro di Ed Catmull – Verso la creatività e oltre. La lezione della fabbrica dei sogni – Sperling & Kupfer, una lettura che consiglio vivamente a manager e imprenditori. Ed Catmull è cofondatore di Pixar Animation Studios e presidente di Pixar Animation e Disney Animation, e inoltre vincitore di 5 Oscar.

Verso la creatività e oltre è un’affascinante storia di business su una delle aziende più innovative al mondo (Pixar), contiene preziose lezioni di leadership e di strategia ed è pieno di spunti sulla gestione di un’azienda creativa e sulla creazione di un ambiente creativo sostenibile. I fondatori della Pixar sono ormai figure quasi mitiche: Ed Catmull che ha iniziato lavorando con George Lucas (Guerre Stellari); John Lasseter animatore, regista e sceneggiatore e naturalmente Steve Jobs. Nel libro, Catmull sostiene che esistono strategie efficaci per proteggere il processo creativo e nel corso del suo lavoro illustra quanto ha fatto e quanto sta facendo a tal fine. E’ anche un libro sulla gestione delle aziende, su nuovi modelli di management:

Credo che i manager migliori siano quelli che sanno riconoscere e fare spazio a ciò che non conoscono, non solo perché l’umiltà è una virtù, ma anche perché è impossibile conseguire progressi straordinari se non si adotta una mentalità di questo tipo. Sono convinto che i manager debbano concedere più libertà, non limitarla. Devono saper correre il rischio, credere nelle persone con cui lavorano e affrontare ogni paura. Inoltre, un leader di successo accetta il fatto che i propri modelli possano essere sbagliati o imperfetti. Solo ammettendo che non conosciamo qualcosa possiamo sperare di impararlo. (Ed Catmull)

Ritroviamo il framework che abbiamo proposto nel nostro libro RE-THINK!:  la costruzione di una cultura aziendale, l’attenzione costante alla formazione delle persone e un nuovo modello di leadership. Sempre nel nostro lavoro proponevamo, al fine di creare uno spazio di creatività e innovazione, di mettere insieme quattro elementi: persone, tempo, metodi e processi. L’esempio della Pixar ben si adatta alla nostra idea di azienda innovativa all’interno della quale le persone danno il loro contributo con soddisfazione sia dell’azienda che delle persone stesse.

E’ interessante anche la riflessione che Ed Catmull fa riferita al sistema di produzione Toyota e ai principi di Edward Deming (il guru che insegnò la Qualità Totale ai giapponesi), dimostrazione di come certe modalità e processi siano superiori ai singoli campi applicativi, rappresentando una sorta di meta-competenza.

Le parole di Ed Catmull fanno molto riflettere in particolare in un panorama imprenditoriale/manageriale come quello italiano rimasto inchiodato a quaranta anni fa, vecchio nei metodi, nei principi e nelle modalità. Forse non è solo un problema italiano ma più in generale europeo. Sembriamo incapaci di affrancarci da schemi e modelli mentali oramai obsoleti.

Ed Catmull menziona l’apprendimento continuo e i viaggi studio, un po’ diversi dalle “gite delle pentole” di italica memoria, dove manager e imprenditori vanno in trasferta a vedere altre aziende alla ricerca delle best practice per poi tornare in azienda ed eventualmente copiare qualcosa che li ha colpiti ma senza troppa convinzione oppure trasferendo quello che funziona in un contesto, in un ambiente con storia, tradizioni e cultura completamente diverso e che quindi non può funzionare. Manca il coraggio di provare, di sperimentare che è diverso dal copiare una tecnica o un modello, ma che vuol dire avere il coraggio di sporcarsi le mani, di giocare la partita in prima persona, di imparare e di percorrere strade nuove:

Ed Catmull book

Spesso le persone si aggrappano a quello che funziona: storie, metodi, strategie…Quando si inventa qualcosa e ci si accorge che dà i suoi frutti, si tende a riproporlo. E così che agisce un’azienda che ha tra i suoi obiettivi principali quello di imparare. Quando si ha successo, queste pratiche si consolidano e si diventa sempre meno inclini al cambiamento. (Ed Catmull)

Ed è proprio a causa dell’inevitabilità del cambiamento che cerchiamo in tutti i modi di aggrapparci a quello che già conosciamo. Purtroppo, non sempre riusciamo a capire ciò che davvero funziona e che varrebbe la pena salvaguardare e quello che invece ci sta impedendo di progredire e dovremmo essere quindi disposti a lasciarci alle spalle.

Se vogliamo creare condizioni di successo e di sviluppo sostenibile, dobbiamo riportare la creatività e l’immaginazione in azienda, utilizzare le grandi capacità/potenzialità delle persone, provare a fare cose diverse dimenticando le ricette di sempre.

Per fare questo è necessario che chi ha la responsabilità di guidare le aziende crei le condizioni opportune, si dedichi alla formazione e crescita delle persone, crei ambienti dove la fiducia e la comunicazione fluiscano in modo continuo allontanando la paura.

Il libro di Ed Catmull è una lettura profonda e non scontata e può essere anche un manifesto per un modo nuovo di fare azienda. Ma, come diceva Matisse: “La creatività richiede coraggio.”

E da qui dobbiamo ripartire.

Buona settimana.

Massimo

 

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