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Vuole un cioccolatino?

By 26 Agosto 2014 Marzo 29th, 2018 No Comments

Vuole un cioccolatino?Forrest Gump

Mi chiamo Forrest, Forrest Gump, vuole un cioccolatino?
Potrei mangiarne una tonnellata di questi qui, mamma diceva sempre, la vita è uguale a
una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.
(dal film Forrest Gump)

Un cioccolatino? E’ quello che ci vuole per addolcire il rientro dopo le vacanze.
Ma … non sappiamo quale ci capiterà!
Rientro al “business as usual”? Oppure intendiamo fare qualcosa in modo diverso?
Di solito mentre si è in relax, in ferie, c’è anche un momento (solo un momento che però passa presto!) dove riflettiamo su quello che ci aspetta al rientro e magari facciamo anche qualche buon proposito, ci diamo qualche nuovo obiettivo personale, un po’ come alla fine dell’anno, insomma. Certo il tempo inclemente di quest’anno avrà lasciato parecchio tempo per i pensieri … si sa, la pioggia aiuta.

Io, invece, mi sono seduto sulla panchina con Forrest, Forrest Gump e ho ascoltato con attenzione …

Forrest ha un quoziente d’intelligenza (QI) inferiore alla media: 75. Lo volevano anche mandare a una scuola speciale per bambini ritardati.

Il piccolo Forrest è un personaggio border line: non tanto per il suo quoziente intellettivo inferiore alla media (75 punti), quanto per il suo rapporto ingenuo e fiducioso con un mondo che sin da bambino fa di tutto per relegarlo nell’ambito del “diverso”. (Wikipedia)

Eppure ha giocato con successo a football, è stato un campione di ping pong, è diventato imprenditore aprendo un’attività di pesca dei gamberi (la Bubba Gump Shrimp Company esiste davvero, l’ho vista negli Stati Uniti) e grazie al suo amico, l’ex tenente Dan Taylor, che investe in un’azienda di mele (Apple), può ad un certo punto smettere di lavorare per vivere. Insomma, non male per un QI da 75 … forse il suo tipo di intelligenza non si può misurare con i test tradizionali, ma questa è tutta un’altra storia.

Certamente è un personaggio singolare che merita attenzione …

Massimo: “Forrest ti sei mai sentito stupido?”
Forrest: “Stupido è chi stupido fa!

Massimo: “Da bambino hai subito angherie e scherzi, ti hanno mai condizionato?”
Forrest: ”Mamma diceva sempre: devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti.”
(Mio pensiero – Forrest fa una profonda riflessione sul cambiamento: diceva Joyce “Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere”, non possiamo cambiare il passato ma agire diverso per il futuro si. Quindi, cosa posso cambiare già oggi?)

Massimo: “Forrest come sei riuscito ad avere successo?”
Forrest: “Mamma diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni.”
(Mio pensiero – Bisogna avere l’apertura mentale di vederli, i miracoli. Infatti “La fortuna favorisce la mente preparata” e Pasteur la sapeva lunga, quindi in cosa mi devo preparare?)

Massimo: “Cosa ne pensi del destino?”
Forrest: “Non so se la mamma aveva ragione, o se ce l’ha il tenente Dan … non lo so … se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza … ma io credo, può darsi le due cose, forse le due cose capitano nello stesso momento.

Massimo: “E’ tutto?”
Forrest: “Ognuno si deve fare il suo destino. E’ tutto quello che ho da dire su questa faccenda.”
(Mio pensiero – Si integra con la storia dei miracoli, cogliere le opportunità, interpretare i segnali deboli, essere attenti, saper osservare e ascoltare e soprattutto FARE, agire diverso.
Un’altra lezione: non aggiungere altro che non sia significativo: less is more? )

Massimo: “Forrest, tante situazioni difficili, da bambino e poi al college e infine in Vietnam, come sei riuscito a cavartela, qual è il tuo segreto?”
Forrest: “Me l’ha insegnato Jenny, mi diceva: CORRI! FORREST, CORRI!”
(Mio pensiero – Intende che per avere successo bisogna fare fatica? Che nulla arriva se non ci impegniamo?)

Massimo: ”Già la corsa, perché a un certo punto hai attraversato gli Stati Uniti di corsa?”
Forrest: ”Avevo voglia di correre.”
(Mio pensiero – Motivazione al lavoro.)

Massimo: “E perché in così tanti ti hanno seguito?”
Forrest: ”Ho dato una speranza alle persone.”
(Mio pensiero – Ecco cosa dovrebbe fare chi ha un ruolo di responsabilità: dare speranza! )

Massimo: “Forrest, un’ultima domanda: cosa diresti a chi ha l’oneroso compito di gestire un’azienda?”
Forrest: “Quelli che dissi a Bubba (suo commilitone): Sai perché la nostra società funziona? Perchè ognuno si prende cura dell’altro!
E ancora: io mantengo sempre le mie promesse!

Massimo: “Grazie Forrest!”
Forrest: “Sono un po’ stanchino! Credo che tornerò a casa ora.”

Forrest Gump2Andandosene si è voltato e mi ha detto, lasciandomi ancora una volta di più senza parole:

Sai, non sono un uomo intelligente, ma so l’amore che significa. Dillo, dillo a tutti!”

A lungo ho ripensato alle parole di Forrest, mi sono risuonate a lungo in testa e mi sono convinto che se da domani vorrò iniziare a costruire qualcosa di nuovo dovrò cominciare a fare una cosa nuova: CORRERE!

Buona settimana e buona corsa.
Massimo

 

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